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Malattie rare e alterazioni del sistema immunitario

Il nostro sistema immunitario è fondamentale per proteggerci dalle malattie. Eppure, in molti casi, può funzionare male, rispondendo in modo insufficiente o eccessivo a una minaccia reale o percepita. L’immunologia è una delle aree di maggior impegno di Sobi che, anno dopo anno mette a disposizione nuove terapie per malattie gravi, invalidanti e persino potenzialmente letali. 

La conoscenza dei meccanismi alla base di alcune patologie, ci permette di studiare il modo in cui i nostri attuali farmaci e le terapie sperimentali possano dare una risposta efficace e sicura in nuove indicazioni. Inoltre, ricerchiamo nuove molecole in fase di avanzata che hanno le caratteristiche per per portare nuove soluzioni a bisogni terapeutici finora insoddisfatti. 

Tutto questo in stretta collaborazione con i professionisti sanitari, le organizzazioni di pazienti e altri soggetti interessati per rendere disponibili i nostri trattamenti innovativi maggior numero possibile di pazienti.

Interleuchina-1 e malattie autoinfiammatorie

La famiglia delle interleuchine 1 (IL-1) è un gruppo di citochine proinfiammatorie che rivestono un ruolo centrale nella regolazione della risposta immunitaria dell’organismo. Legandosi ai recettori IL-1 sulle cellule, sono alla base delle reazioni infiammatorie acute e croniche.

Inoltre, il sistema IL-1 è coinvolto anche in diverse altre funzioni biologiche, quali le attività metaboliche ed ematopoietiche. I componenti della famiglia IL-1 sono dunque obiettivi terapeutici per una quantità crescente di malattie autoinfiammatorie in cui l’inibizione dell’attività di IL-1 può rappresentare la base per nuovi trattamenti.

Le CAPS (sindromi periodiche associate alla criopirina), un gruppo di patologie autoinfiammatorie rare e potenzialmente fatali, sono caratterizzate da una produzione eccessiva della proteina interleuchina 1β (IL-1β). I sintomi comuni comprendono eruzione cutanea, febbri periodiche, emicrania, malessere e dolori articolari. La forma più grave di CAPS è nota come NOMID (malattia infiammatoria multisistemica a esordio neonatale) o CINCA (sindrome cronica infantile neurologica cutanea articolare).

Prima dello sviluppo dei farmaci per la NOMID/CINCA, si stima che il 20% dei bambini colpiti morisse prima di raggiungere l’età adulta. Oggigiorno, la prognosi per la maggior parte dei pazienti che riceve il trattamento è buona.

L’IL-1 è un fattore importante nella malattia di Still, una rara patologia autoinfiammatoria sistemica caratterizzata da febbre elevata, dolori articolari e un’eruzione cutanea. Nei pazienti con artrite reumatoide, l’IL-1 è anche aumentata e correlata a vari parametri di attività della malattia.

Interferone gamma e HLH

L’interferone-gamma (IFN-gamma o IFNγ) è una citochina secreta dalle cellule del sistema immunitario per aiutare a regolare le funzioni immunitarie. Il sistema immunitario dell’organismo usa IFN-gamma per combattere le infezioni virali e batteriche intracellulari.

Questa particolare citochina è importante per il sistema immunitario, anche perché può inibire direttamente la capacità dei virus di replicarsi. Aiuta inoltre a stimolare e regolare altre risposte immunitarie nell’organismo, in particolare l’infiammazione.

Tuttavia, livelli anomali di IFNγ sono associati a una serie di malattie autoinfiammatorie e autoimmuni, tra cui lupus, diabete insulino-dipendente, artrite e linfoistiocitosi emofagocitica (HLH), per citarne alcune.
La HLH è una sindrome di iperinfiammazione estremamente rara, che progredisce rapidamente con esito spesso mortale, nella quale si ritiene che una sovraproduzione di IFNγ determini un’iperattivazione del sistema immunitario, con conseguente insufficienza dell’organo. La forma primaria della malattia è generalmente riscontrata in pazienti pediatrici ed è fatale se non trattata, con una sopravvivenza mediana inferiore a due mesi. La forma secondaria (acquisita) della malattia insorge generalmente più avanti nel tempo ed è associata a una mortalità significativa.

Si stima che in Italia colpisca circa 10 bambini ogni anno, solitamente nei primi due anni di vita. Nel mondo, questa malattia colpisce un bambino ogni 50.000 nuovi nati e si ritiene che sia una diagnosi per difetto. La HLH primaria è difficile da diagnosticare a causa della variabilità dei segni e dei sintomi, che possono comprendere febbre, gonfiore del fegato e della milza, grave abbassamento dei globuli rossi e bianchi, disturbi emorragici, infezioni, sintomi neurologici, disfunzioni e insufficienza d’organo.

La finalità immediata del trattamento è di riportare l’iperinfiammazione sotto controllo rapidamente per rendere il paziente eleggibile a un trapianto di cellule staminali ematopoietiche.


Riferimenti:
NOMID/CINCA – Autoinflammatory Alliance